Collaborazioni: nuove regole dal 1° gennaio 2016
Il Decreto Legislativo n. 81 del 2015 detta nuove regole circa i rapporti di collaborazione instaurati dal 1 Gennaio 2016 .
Ai rapporti di collaborazione che si concretizzino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato.
Costituiscono eccezione:
- Le collaborazioni disciplinate (trattamento economico e normativo), in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore, da Accordi Collettivi stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
- Le collaborazioni prestate nell’esercizio di professioni intellettuali per le quali è necessaria l’iscrizione in appositi albi professionali;
- Le attività rese da amministratori e sindaci di società e da partecipanti a collegi e commissioni;
- Le collaborazioni rese in favore di associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate al C.O.N.I.;
- Le collaborazioni certificate dalle Commissioni di Certificazione, previste dall’art. 76 del D.L.vo n. 276/2003.
Ecco alcune situazioni da evitare che se riscontrate possono inquadrare l’attività in un rapporto di lavoro subordinato:
- mancanza di autonomia
- assoggettamento al potere organizzativo, direttivo e disciplinare dell’imprenditore
- uso dei mezzi di lavoro del datore
- inserimento stabile all’interno di un processo produttivo e dell’organizzazione aziendale
- retribuzione fissa mensile
- orario di lavoro fisso e continuativo
- continuità della prestazione in funzione di collegamento tecnico, organizzativo e produttivo con le esigenze aziendali.
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