Il Garante privacy con provvedimento n. 135/2025 ha sanzionato con 50.000 euro un ente che geolocalizzava i dipendenti in smart working tramite un’app, chiedendo anche l’invio della posizione via e-mail. Tale pratica è stata ritenuta illecita perché viola l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, mancando una finalità legittima e una base giuridica adeguata. La geolocalizzazione nei giorni di lavoro agile costituisce un controllo a distanza vietato, anche se approvato con le RSU o se basato sul consenso del lavoratore. Il Garante ha evidenziato inoltre il rischio di disparità di trattamento rispetto ai lavoratori in presenza.